Il blog del Narconon
GRAZIE NARCONON
Una persona migliore
Grazie a questa parte del programma ho imparato a guardare una persona oggettivamente. Sono riuscito a passare attraverso ogni persona e alla fine mi sono arricchito di qualcosa in più. Prima non l'avevo mai fatto.
Scilla e Cariddi
Il mito narra che sullo stretto di Messina vegliano due mostri: Cariddi (colei che risucchia) e Scilla (colei che dilania). È sconsigliato attraversare lo stretto da soli perché le correnti e i forti venti mettono a repentaglio anche i marinai più scaltri. Giuseppe, infatti, non l’ha attraversato solo, ma con un operatore del Narconon Falco che ha tenuto a bada venti e correnti per aprirgli la strada verso la libertà.
Sveglia da un incubo durato
Buongiorno vita! Ti chiedo scusa per averti offesa in tutti questi anni, dimenticando quanto sei preziosa, bella e troppo breve per non viverti ogni attimo con tutti i sensi che ci hai donato!
La Paga
La gratitudine degli ospiti che hanno completato il programma è la vera paga dello staff di un centro Narconono.
Un punto fermo per ripartire
Avevo perso tutto, il mio locale, la mia relazione, ma la cosa che più mi faceva male era aver perso la fiducia in me stesso e quella della mia famiglia che ingiustamente ho trascinato in una condizione irreale al punto di non sapere più come comportarmi con me...
Riscoprire se stessi
In situazioni difficili, perdiamo il controllo del nostro modo di parlare e del nostro corpo. Il nostro cervello ci controlla a suo piacimento in base a ciò che abbiamo visto, sentito, odorato o toccato, per rendere quelle situazioni ancora più difficili.
Credo in me
Nel percorrere le fasi del programma Narconon , una persona ripercorre episodi della sua vita che aveva voluto cancellare tanto erano brutti. Ritrova fatti e persone che escono dalla sua mente per ordinarsi nei ricordi e non fare più male.
Mi sento fiero di me
Uno dei danni principali della droga e dell’alcol è quello di dare una finta sicurezza a chi li assume. Finito l’effetto anche la sicurezza sparisce lasciando la persona in balia del vuoto e senza punti di riferimento a cui appoggiarsi.