Da dove viene l’idea della “soluzione rapida” della tossicodipendenza?

Pillola

Diamo un’occhiata all’attuale epidemia di droghe e alcool da un punto di vista diverso: l’Europa è diventata la terra della “soluzione rapida”. Abbiamo armadietti di medicinali completamente forniti, pieni di pillole magiche per riprenderci rapidamente dalle nostre emicranie, bruciori di stomaco, depressione e vari altri disturbi fisici e mentali. Spettacoli televisivi, celebrità e articoli di riviste ci dicono che questi farmaci, che sono in effetti droghe, funzionano. I nostri medici di fiducia raccomandano e prescrivono farmaci per praticamente qualsiasi tipo di disagio che possiamo sperimentare.

Che cosa è successo alla pratica di capire cosa ha causato il dolore e poi risolverne la causa piuttosto che il sintomo (e cosa c’entra Ibuprofene in tutto questo, vi chiederete voi?)

Un esempio piuttosto classico

Un’adolescente soffre di mal di testa e ne parla con la madre la quale le dà un pó di Ibuprofenee il mal di testa si allontana. Due giorni dopo, l’adolescente ha un’altra cefalea. Prende un pó più di Ibuprofene dietro consiglio della madre e di nuovo, il mal di testa si allontana. Questo ciclo continua fino al punto che, anni dopo, è ormai diventata una routine per lei prendere Ibuprofene ogni volta che sente la minima insorgenza di un mal di testa (o qualsiasi altro dolore fisico). Non vuole provare il dolore cosí continua a prendere, temporaneamente, Ibuprofene. Non ha mai neppure bisogno di capire perché questi mal di testa cronici si verificano in primo luogo. Lei semplicemente non vuole più sentire il dolore e il disagio.

Il problema più grande non viene mai affrontato

Perchè i mal di testa si verificano? Disidratazione, stress a scuola? Il farmaco è così prontamente disponibile per risolvere rapidamente e facilmente il problema che ora è diventato automatico per la ragazza. L’uso quotidiano di farmaci per affrontare il dolore è assolutamente normale e accettabile.

La stessa ragazza, ora una donna di vent’anni, va dal medico perché si è sentita estremamente depressa ed ha un problema col bere che le ha causato parecchi problemi nella vita finora. Non può tenersi un lavoro per lungo tempo e non ha fiducia in se stessa o nelle sue capacità. Sente che la vita è un grande bugia e la felicità esiste solo alla fine dei film di Disney. Il medico ascolta molto attentamente tutto ciò che la donna dice e le prescrive qualche medicinale per “ammorbidire la situazione”.

La donna si fida del suo medico e sa che il farmaco l’ha aiutata nel passato quando aveva dolore, quindi accetta di prenderli. Inizia a prendere i farmaci come prescritto e si sente meglio: ha un lavoro, la propria auto ed ha una relazione felice. Lentamente, ma di sicuro, diventa dipendente da questi farmaci e comincia a credere che senza di loro, non sarà mai felice o mai condurrà una vita normale. Dopo un pó di tempo, la sua tolleranza a questi farmaci aumenta e lei ha bisogno di quantità più elevate di ogni farmaco per continuare a essere felice e concentrata.

Questo ciclo continua per anni fino a quando, inevitabilmente, i farmaci prescritti non funzionano più per lei. Neanche alle dosi più elevate. In risposta a questo, il medico comincia a cambiare i farmaci e ció porta a gravi effetti collaterali che le causano di sentirsi ancora più confusa e depressa. Lei comincia a bere nuovamente per affrontare la depressione che riprende. Durante un periodo particolarmente grave di tristezza a causa dell’alcool, il suo ragazzo le porge una piccola pillola gialla e le dice che la aiuterà a sentirsi meglio. Il Vicodin entra nel suo corpo e lei si sente da favola. Ha energia e un rinnovato entusiasmo per vivere! Continua a prendere il Vicodin, per poi arrivare al punto in cui ora dipende da questi farmaci per sentirsi bene ogni giorno.

Comincia a cadere sempre più in profondità nella sua nuova dipendenza, mentendo ai medici riguardo al dolore per ricevere piú ricette ecc. Spende tutto il suo tempo e il suo denaro in questa dipendenza e alla fine perde il lavoro. Questo ciclo continua e produce molti nuovi problemi nella sua vita che non sa come risolvere. Cade sempre di più in depressione ed è in costante urgenza di trovare pillole. Vende tutto ció che possiede, prende soldi in prestito che non restituisce, inizia a rubare e a mentire per poter continuare questa dipendenza. E alla fine, il dolore per il quale quale aveva originariamente parlato al dottore (cosí tanti anni fá) è ancora lì, dentro di lei, vivo ed attivo.

Nessuna di quelle pillole ha mai guarito magicamente niente per lei.

Continua a leggere la seconda parte di questo articolo.


Riconosci in questo esempio qualcuno a te caro o assomiglia alla tua storia personale ?

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NARCONON FALCO

PREVENZIONE ALLA DROGA E RECUPERO DALLA TOSSICODIPENDENZA

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Fonti:

http://www.narconon-suncoast.org/blog/drug-addiction-and-our-quick-fix-society.html

AUTORE

Andrea Malagoli

La voglia di capirmi e lo strumento sbagliato per farlo: le droghe. Ora che conosco la trappola, ve ne racconto i segreti e come uscirne.

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